PRIMO RECORD MONDIALE DI LUNGA DISTANZA U.I.M. PER UN JET SKI 100% SOSTENIBILE

– Lunedì 15 settembre, il Mediterraneo è diventato il palcoscenico di un’avventura straordinaria. Il 15 settembre 2025, dal Yacht Club de Monaco, punto di partenza e arrivo ufficiale, Massimiliano Mordenti, pilota ufficiale della Federazione Monegasca Motonautica e fondatore – insieme alla moglie Erminia Fezia Mordenti – dell’Offroad Club Monaco (OCM), ha compiuto un’impresa senza precedenti: il primo record mondiale UIM di lunga distanza in jet ski alimentato 100% a bioetanolo collegando Monaco alla circumnavigazione dell’Isola Gallinara (Liguria, Italia) per poi fare ritorno in Principato.

Dopo un’estate caratterizzata da meteo incerto, finalmente si è aperta una finestra favorevole lunedì 15 settembre. Le condizioni non erano ideali, ma il team dell’OCM ha deciso di proseguire la sfida, guidato dal proprio spirito: un record concepito non solo come performance sportiva, ma anche come mezzo per promuovere uno sport più responsabile e rispettoso dell’ambiente.
Una traversata di circa 3 ore, iniziata alle 13:10, che entrerà nella storia non solo per la performance sportiva, ma anche per il suo significato simbolico: un record realizzato con un jet ski alimentato al 100% a bioetanolo, dove ritmo e adrenalina si uniscono alla consapevolezza ambientale.

 

UNA PRIMA MONDIALE TRA SPORT E RESPONSABILITÀ

Ideato e organizzato dall’Offroad Club Monaco (OCM), con la preziosa partecipazione attiva della Federazione Monegasca Motonautica e il riconoscimento della UIM, nonché con il supporto della Fondazione Principe Alberto II e il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Monaco, questo progetto non mirava solo a segnare il primo record per la sua categoria, ma a lanciare un messaggio forte: dimostrare che innovazione, rispetto per l’ambiente e passione sportiva possono convivere.
Oltre al record, l’iniziativa incarna la filosofia dell’OCM: “The wake of Monaco” – partire da Monaco per raggiungere obiettivi ,superare i propri limiti ,arricchendosi della cooperazione tra gli individui e culture, la passione per lo sport all’aria aperta trasmettendo valori di amore per lo sport, coesione tra le persone, pace e rispetto per l’ambiente, per poi tornare sempre, inevitabilmente, a casa, che per OCM è Monaco.

UN’INNOVAZIONE AL SERVIZIO DEL MARE


L’impresa si è distinta per l’utilizzo di un’alimentazione 100% a bioetanolo, un carburante ecologico, combinata con un sistema ANTISVERSAMENTO di rifornimento innovativo appositamente ideato per l’occasione,Progettato dall’ingegnere Andrea Pezzini (Floating Life), Un passo concreto verso una pratica nautica più sostenibile.
L’approccio multidisciplinare dell’OCM unisce sport e impegno accademico, in collaborazione con prestigiose università e centri di ricerca europei. Questi erano rappresentati a bordo durante il tentativo di record dal Prof. Andrea Carteny, dell’Università La Sapienza di Roma e coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico Internazionale del progetto Offroad Club Monaco.


LO YACHT CLUB DE MONACO, VERO QG DELL’IMPRESA
Più di un semplice punto di partenza e arrivo, lo Yacht Club de Monaco ha dato un Accoglienza calorosa, competenza tecnica e atmosfera familiare che hanno trasformato questo record in una vera celebrazione collettiva dello spirito nautico e sportivo della Principato.


PARTNER E RINGRAZIAMENTI DELL’OFFROAD CLUB MONACO

Questo ambizioso progetto è stato possibile anche grazie al supporto di partner preziosi e internazionali, che l’Offroad Club Monaco desidera ringraziare sinceramente.


BPMExsclusive nella persona del CEO Dott.Guido Giovanelli,grande sportivo e ciclista che ha partecipato alla traversata The Crossing:Calvi-Monaco Water Bike Challenge organizzata dalla Fondazione Principessa Charlène de Monaco
Un ringraziamento speciale a Floating Life, partner tecnico dell’operazione,
Simbolo anche dello sport nautico, la marca Sundek ha partecipato all’avventura vestendo il pilota e il team.


L’Offroad Club Monaco esprime inoltre profonda gratitudine allo Yacht Club de Monaco, che ha ospitato partenza e arrivo della traversata, fornendo sin dal primo giorno un supporto tecnico e morale fondamentale. Una menzione particolare va a tutto lo staff, e in particolare a Bernard d’Alessandri, Direttore Generale e Segretario Generale del Y.C.M., e a Olivier Campana, Direttore Generale Aggiunto del Y.C.M., per il supporto e l’accoglienza in mare e a terra durante il ritorno della traversata.


La Federazione Monegasca Motonautica ha svolto un ruolo centrale, grazie all’impegno del Presidente Gianfranco Rossi, del Segretario Generale Gérard Pouget, e dei commissari a bordo: Philippe Palmero, Presidente della Commissione Aquabike, e Philippe Orecchia, Vicepresidente della Federazione.
L’Offroad Club Monaco desidera ringraziare anche il supporto della Fondazione Principe Alberto II di Monaco, di S.A.S. il Principe Alberto II e di Olivier Wenden, Vicepresidente e CEO, nonché il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Monaco, rappresentata da S.E. Manuela Ruosi e il suo team.
Il successo ha inoltre richiesto il coinvolgimento del gruppo di lavoro, del team e dei soci dell’Offroad Club Monaco, così come delle famiglie Giampietruzzi, Mazzarini e Teodori, e di Ludovica Mordenti, volto e voce ufficiale dei social media dell’OCM. L’OCM ringrazia anche meccanici, medico d’urgenza, soccorritore, cronometristi, il support boat e l’equipaggio del Van Dutch del Cantiere Del Pardo, mobilitati per l’accoglienza di media e ospiti, con la coordinazione di Floating Life.
Infine, un ringraziamento speciale va a Erminia Fezia Mordenti, per il ruolo fondamentale nella coordinazione e nel monitoraggio di tutti gli aspetti tecnici e amministrativi legati alla normativa UIM.

 

A PROPOSITO DELL’OFFROAD CLUB MONACO


Nato in Principato di Monaco e fondato da Massimiliano e Erminia Fezia Mordenti, l’Offroad Club Monaco (OCM) promuove una visione unica: uno sport che va oltre la semplice performance, diventando veicolo di novità, cultura, pace e responsabilità. Ispirato dall’eredità dei grandi pionieri della nostra storia (come il Principe Alberto I di Monaco, precursore dell’oceanografia), l’OCM, insieme ai soci, concepisce il fuoripista come un’esperienza sia fisica sia filosofica: un terreno di esplorazione e di relazioni umane, fuori dai sentieri battuti.

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